Come si fa un vino bianco? Sempre per questa categoria, ho trattato già l’argomento sulla vinificazione in rosso. Faccio una premessa, non sono un enologo e quindi, lungi da me il cadere in tecnicismi che non mi appartengono. Vorrei però soffermarmi con una breve spiegazione sulle fasi salienti per la produzione di un vino bianco. Chiariamo subito che i vini bianchi non provengono solamente da uve a bacca bianca ma si possono produrre anche con uve a bacca rossa. Il colore nei vini infatti è ottenuto grazie alla macerazione delle bucce nel mosto. Lo Champagne o il Franciacorta, ad esempio, sono prodotti a partire da uve a bacca nera, come il Pinot Nero. Quando vengono macerati le bucce vengono subito sottratte dal mosto e il gioco è fatto. Per la produzione di vini bianchi bisogna prestare particolarmente attenzione all’integrità delle uve, alla pulizia dei materiali e, altro fattore importante, dopo il raccolto l’uva dev’essere lavorata nel minore tempo possibile, più o meno 15 minuti. L’igiene durante la produzione ancora più maniacale rispetto a chi produce vini rossi è perché al vino bianco vengono sottratti quegli anti batteri naturali che le bucce sprigionano (motivo per cui nei vini bianchi sono presenti maggiori quantità di solfiti). Ecco qui di seguito le fasi:
vendemmia e trasporto immediato in cantina
diraspatura: eliminazione del attraverso una speciale macchina detta diraspatrice.
pigiatura degli acini e fuoriuscita del mosto che viene raccolto in apposite vasche.
macerazione del mosto (il succo dell’uva) nelle bucce, senza però arrivare all’estrazione dei polifenoli. Per questo motivo il mosto viene raffreddato e lasciato macerare nelle bucce per poche ore in modo da arricchirsi di preziosi aromi
decantazione: il mosto viene decantato o filtrato in modo da eliminare sostanze solide
fermentazione: è un processo che si attiva spontaneamente grazie ai lieviti che si trovano nell’ambiente e nelle bucce dell’uva con il quale il succo è stato in contatto anche se per poco tempo. A differenza dei vini rossi la fermentazione viene svolta ad una temperatura di circa 10°-18° C. così si consente una fermentazione lenta, essenziale per il mantenimento dei migliori aromi.
travaso: al termine della fermentazione i lieviti, dopo avere trasformato lo zucchero in alcol e non avendo altro nutrimento, muoiono e si depositano sul fondo del recipiente di fermentazione formando una poltiglia. A questo punto il vino o viene trasferito in altri contenitori, oppure può essere lasciato in contatto con i suoi lieviti per alcuni mesi, talvolta anche un anno, in modo da aumentare la complessità aromatica e gustativa.
maturazione e affinamento: l’enologo a seconda delle esigenze e del tipo di vino da produrre decise quanto tempo lasciare a maturare il vino o in botti o in cisterne d’acciaio
imbottigliamento : al termine della maturazione il vino è pronto per essere imbottigliato. Viene filtrato e subisce un processo di chiarificazione e brillantatura così da risultare senza difetti. Dopo l’imbottigliamento il produttore decide se lasciare riposare ancora il vino in cantina o commercializzarlo.