Arte e Bollicine: ovvero l’arte si coniuga con il vino? A mio modesto parere sì. Non solo per le varie opere d’arte che rappresentano il mondo del vino, ma perché il vino è arte già di per sé quando fatto con passione e cura radicate nella tradizione.
Nel bresciano, e precisamente a Chiari, si è svolta la rassegna Arte e Bollicine organizzata dall’enoteca Vino e Dintorni. Franciacorta e Champagne, due mondi a confronto accompagnati da alcune suggestive immagini che il fotografo e artista Eros Mauroner ha dedicato alla splendida villa Mazzotti. In degustazione ben sedici cantine della Franciacorta, dalle più rinomate alle piccole realtà e in un’altra ala della villa erano presenti altre 18 etichette prestigiose delle maison dello Champagne. La folla è stata numerosa in una location incantevole. Ho tralasciato i nostri Franciacorta per dedicarmi ai cugini d’oltralpe. Oltre ai notissimi Bollinger, Pommery, Tattinger, che già avevo avuto modo di visitare questa estate, mi sono diretto su due maison in particolare presenti ad Arte e Bollicine:
- Maison Champagne Henriot, con il suo Blanc de Blancs che mi ha affascinato e sorpreso per la complessità al naso e persistenza. Assemblaggio di uve Chardonnay che provengono in prevalenza dalla Côte des Blancs e dai cru delle zone: Mesnil sur Oger, Avize, Chouilly, Vertus, Montgueux, Trépail, Epernay, regione di Vitry. Un colore dorato , brillante e cristallino con leggeri riflessi verdi, un perlage abbondante, fine e regolare. Sprigiona aromi floreali come fiori d’arancio e di tiglio e fruttati in particolare scorza di limone, albicocca , mandorla. Champagne che sa di pasticceria, di canditi e note speziate. In bocca l’ho trovato ampio e potente con aromi come di pane appena sfornato e leggermente tostato, di mela cotogna. Molto pericoloso il finale perché invita solo ad un altro sorso.
- Alain Couvreur Brut Blanc de Noirs la maison Alain Couvreur è arrivata alla settima generazione. L’azienda che sorge a Prouilly, ad ovest della città di Reims, si espande per 6,5 ettari di vigne, ognuna delle quali particolarmente votata a un singolo vitigno. Il terreno argilloso calcareo è ideale per lo chardonnay, il calcareo limoso favorisce il pinot noir, mentre il pinot meunier trova il suo equilibrio nel suolo sabbioso di Prouilly. Il nome questo Champagne Blanc de Noirs ovvero ottenuto con sole uve a bacca nera, precisamente pinot nero e pinot meunier, mi piace perché il risultato è un Brut di carattere. Fruttato ma nello stesso tempo potente, dal colore giallo paglierino, perlage (bollicine) fine e persistente al naso si sente sempre la frutta con aromi di pesca, albicocca e pere.
Con che cosa abbinare questi ottimi Chamapagne? Con tutto quello che vi viene in mente, perché, per me lo Champagne come i nostri Franciacorta sono ottimi anche a tutto pasto. Forse sembra dissacrante e oltremodo prosaico, ma anche con un pollo arrosto le bollicine vi sapranno regalare l’arte.