L’ultima tendenza del momento sono gli “orange wines” o anche conosciuti come vini macerati. Vale a dire?
Sono vini prodotti con uva a bacca bianca, ma seguendo il metodo di produzione del vino rosso: il processo consiste nel mantenere il mosto a contatto con le bucce e i lieviti, da qualche giorno fino a diversi mesi. Questa produzione consente di ottenere un vino dotato di tannini e polifenoli.
Ma andiamo alle origini: la nascita è antichissima e va ricercata nella Georgia di 3000 anni fa dove, come da tradizione, si effettuava la vinificazione all’interno dei kvevri, ovvero dei contenitori in terracotta.
La riscoperta avvenne poi negli anni Novanta a Oslavia, nella zona di Gorizia, dove alcuni produttori decisero di utilizzare la ribolla gialla, un vitigno autoctono friuliano caratterizzato da uva bianca con la buccia spessa, la più adatta per la produzione di vini macerati.
Gli Orange Wines possono essere riassunti con note erbacee e floreali al naso; in bocca hanno tannini decisi, freschezza e sapidità.