Il cibo è una cosa seria e Carlo Petrini ne conobbe l’importanza quando nel 1986 fondò il movimento Slow Food. Il suo scopo non era solo quello di far mangiare e bere alle persone, ma di sostenere il cibo locale e la cucina tradizionale. Entusiasta di prendere parte a questo evento e di mostrare il mio sostegno alle piccole imprese locali, mi sono diretto all’evento Slow Wine 2020, che si è tenuto a Monaco, all’inizio di febbraio. La location scelta per l’evento è stata la cantina di Eataly. I tavoli degli enologi si fondono perfettamente con gli scaffali carichi della cantina, creando un’atmosfera bella e suggestiva.
Un ringraziamento speciale per il successo dell’evento va a Faye Cardwell, una figura ben nota, a Monaco di Baviera, nel settore del vino e nella sua comunicazione. Ha fatto un ottimo lavoro portando per l’occasione quasi 60 produttori italiani e 4 importanti consorzi di vino.
Since the name says: “Slow Wine” I decided to take it SLOWLY and fully enjoy the event.
La seconda bottiglia mi ha portato vicino ad Alessandria, in Piemonte, con il Colli Tortonesi Timorasso DOC Derthona, Borgogno & Figli, 2018. Il Timorasso è un’uva difficile da coltivare, che è stata quasi estinta, ed è stata salvata da un singolo produttore negli anni ’80 . Il risultato è un vino bianco di grande struttura e note aromatiche di lunga durata. È un po ‘giovane, ma con molto potenziale. Ciò è stato confermato anche da Conrad Matters, un appassionato di vino, innamorato di quest’uva e attualmente in missione personale per introdurlo nel mercato tedesco. Al fine di ottenere il riconoscimento internazionale è stato recentemente creato un consorzio per promuovere e far conoscere il timorasso a livello internazionale.
La terza bottiglia era un Grignolino d’Asti Doc 2018, Luigi Spertino, che è anche un’uva piemontese. Quest’uva produce un vino di colore estremamente chiaro (quasi rosato). La fermentazione dell’uva è breve perché l’uva ha molti semi che potrebbero interferire con la qualità finale del prodotto. Il risultato è un vino estivo che è più pronunciato di un rosato e riempie la bocca con una struttura fresca.
La quarta bottiglia era un Pramattone IGT Croatina della Provincia di Pavia 2017, Bisi, un’uva rustica lombarda. Produce vini con colore e corpo. La bottiglia che ho assaggiato era davvero potente al naso, con frutti rossi selvatici e un pizzico di spezie. Un vino perfetto con prosciutto crudo.
La bottiglia finale era un Refosco dal Peduncolo Rosso 2017 del Friuli Grave DOC, Vendrame, proveniente dal nord-est Italia. Il Refosco dal Peduncolo Rosso non è in realtà una sola varietà ma una famiglia di uve coltivate oltre confine italiano e sloveno. L’uva, menzionata anche da Plinio, è un’antica, rustica, che produce un vino spigoloso, a base di erbe. Quello che ho assaggiato è stato un perfetto esempio dell’uva, non enorme al naso, ma di grande gusto dove dolcezza, note erbacee e un pizzico di amarezza finale si fondono su uno stadio di bacche rosse.