Gocce di Sauvignon Blanc

valle della loiraSauvignon, Selvaggio o sauvage, è da questo aggettivo francese che prende il nome il vitigno le cui origini ci portano nel sud-ovest francese nell’area bordolese. Assieme allo Chardonnay è la varietà d’uva a bacca bianca più diffusa e famosa al mondo. In Francia, viene vinificato insieme con altre varietà della zona: il Sémillon e il Muscadelle, per la produzione dei pregiati vini dell’AOC Sauternes. Ma la zona che fa da riferimento per il Sauvignon, dove si producono vini di grandissima qualità, è la Valle della Loira sempre in Francia, nelle AOC Sancerre e Pouilly-Fumè. Qui il Sauvignon esprime qualità organolettiche come da nessun’altra parte al mondo. Il clima delle regione è fresco e le basse temperature garantiscono al vino un’ottima acidità. In Italia è diffuso prevalentemente in Alto Adige, in Friuli Venezia Giulia e Sicilia, dove viene vinificato principalmente in acciaio. Tra i nuovi paesi vitivinicoli, chi si distingue per produzione di vini ottenuti dal Sauvignon Blanc è la Nuova Zelanda e precisamente nella zona di Marlborough. Il Sauvignon si  caratterizza per la freschezza , con aromi vegetali e fruttati e un intenso impatto al gusto. I sentori tipici sono la foglia di pomodoro, peperone verde, ortica, frutti esotici come l’ananas, la banana, il litchi e la più peculiare sentore di pipì di gatto. Il Sauvignon non ha una particolare longevità,, infatti tendono a perdere la loro ricchezza di sentori nel tempo, per cui in generale sono vini da degustare entro due, tre anni.  La freschezza la ritroviamo nella particolare acidità di questo vino. L’acido tartarico – detto anche acido dell’uva –  è quello che maggiormente contribuisce a dargli quel tocco di “giusto acido”. Un’eccessiva presenza creerebbe, disequilibrio e il vino risulterebbe tagliente e  aspro. Per tale motivo il momento della raccolta è fondamentale. Se raccolto prematuramente avrebbe troppa acidità, se tardivamente perderebbe la sua caratteristica e il vino risulterebbe molle.

Il Sauvignon è considerato un vitigno semiaromatico. Cosa vuol dire? La distinzione tra vitigni aromatici e semiaromatici è la seguente:

per vitigno aromatico si intendono quei vitigni le cui bacche contengono in misura significativa sostanze appartenenti al gruppo dei terpeni. Essi sono responsabili dei “profumi primari”, ovvero quelli che si sentono direttamente dal grappolo d’uva maturo.  (Brachetto, Malvasia, Moscato, Zibibbo)

per vitigno semiaromatico: semiaromatici sono invece quei vitigni che pur avendo dei profumi di tipo primario più o meno caratteristici e generalmente riconoscibili con una certa facilità, non sviluppano un’intensità tale da classificarli come pienamente aromatici. (Cabernet-Sauvignon, Glera, Chardonnay, Lagrein, Merlot, Silvaner ecc.)

Una piccola deviazione anche su ciò che sono i terpeni:

I terpeni sono delle biomolecole che rilasciano particolari odori. Le più note sono il geraniolo, il linalolo e il nerolo. I terpeni si trovano soprattutto nella buccia dell’acino e sono responsabili delle note caratteristiche in questo caso, del Sauvignon: peperone, l’ananas, il litchi. Quando questi terpeni sono particolarmente concentrati, il Sauvignon esprimerà un sentore tipico di questo vino,  ovvero sentirà di pipì di gatto.

sauvignon2Il Sauvignon è presente in tutti i paesi vinicoli del mondo, ognuno con le sue caratteristiche di territorio, ma per esprimere le sue peculiarità come abbiamo detto di sentori tipici e freschezza, necessità però di alcune condizioni:

il tipo di suolo: il Sauvignon sono preferibili terreni silicei o calcarei;

il clima: per sviluppare i suoi profumi il sauvignon ha bisogno di un clima fresco. Se l’estate è poco soleggiata, l’uva rischia di non arrivare mai a una piena maturazione. Col risultato di un eccesso di terpeni “cattivi”.

 il grado di maturazione: se vendemmiate precocemente le uve potranno risultare troppo acide e poco aromatiche, mentre se è raccolte tardivamente verrà meno quella caratteristica acida;

di vinificazione: per non perdere la sua acidità deve essere vinificato in acciaio. Alcuni produttori, soprattutto californiani o sudafricani hanno dato vita a nuovi stili di Sauvignon, preferendo vinificarlo in legno. In questo caso l’uva attenua le sue note a favore di quelle del legno, in compenso il vino può resiste di più in bottiglia donandogli quel retrogusto di vaniglia.

Nella Valle della Loira esprime il massimo perche tutti questi fattori sono presenti.

  • Il Sauvignon, trattandosi di un vino nella maggior parte dei casi fermetato ed affinato in contenitori ineterti, tende a presentare tonalità dal giallo verdolino fino al giallo paglierino. Nei casi in cui viene utilizzato il legno o nei casi di vini provenienti da zone calde si potranno osservare tonalità più scure fino al giallo dorato.

Gli anglosassoni, in particolare, sono innamorati del Sauvignon, descrivono di solito con l’aggettivo “crisp”, cioè qualcosa di simile a “croccante”, per indicare la piacevole freschezza e il senso di pulizia che questi vini, lasciano in bocca.

Lascia un commento