Il Clint Eastwood dei vini naturali
E’una giornata fredda qui sulle colline di Gambellara, ma a scaldarmi c’è l’accoglienza calorosa di Angiolino e Rosamaria…
Entusiasti decidono di accogliermi nel regno di Rosamaria (la cucina) perché hanno una novità di cui vogliono rendermi partecipe. Angiolino e la moglie perseguono con dedizione il ritorno alla natura, ma non solo in vigna anche nei cibi di tutti i giorni. Rosamaria mi mostra con entusiasmo il suo primo impasto di pane con grano germinato senza aggiunta di lieviti esterni. Il grano germogliato, finemente macinato, impastato più di una volta e lasciato lievitare a diverse temperature per diverse ore (permettendo ai lieviti contenuti naturalmente nel grano di fare il loro lavoro) dovrebbe produrre un pane privo di contaminazione. Peccato non sia potuta rimanere per gustare anche questa meraviglia prodotta da questa fantastica famiglia.
Con l’acquolina ancora in bocca, ci dirigiamo verso le sue incantevoli vigne e da lì inizia una storia affascinante di come un uomo negli anni ’80, (allora ancora single e trentenne) decide di dar vita alla sua azienda vinicola. Sin da subito Angiolino ha un’idea che va in conflitto con il resto del mondo vinicolo. Lui ha un profondo amore per la terra e per lui il vino deve mettere al primo posto la natura, per ottenere la massima espressione del terroir. Purtroppo si imbatterà contro un mondo troppo abbagliato dal Dio denaro per prendersi cura di una terra donataci da Dio.
Ma Angiolino non è un ragazzino che si lascia terrorizzare e convincere facilmente, così decide di intraprendere una battaglia di cui in Italia si farà garante. Dopo vari incontri e studi approfonditi sui metodi naturali per esaltare la terra ed i suoi prodotti, dopo innumerevoli incontri e scambi di idee con i seguaci della Biodinamica in Francia, decide di istituire (2006) in Italia l’Associazione Vinnatur del quale ne è tuttora il presidente. L’associazione vede la partecipazione di 130 piccole aziende di tutto il mondo che sostengono la causa del Vino Naturale. Ed ecco che nasce il paladino, il Clint Eastwoood dei vini naturali (così simpaticamente definito da una giornalista).
Stando alle sue parole, fare un vino naturale non è il punto di arrivo ma è sempre un inizio. Ogni giorno impara qualcosa in più, esperimenta qualcosa di nuovo infatti, sia la sua vigna che la sua cantina sembrano dei laboratori. Ogni anno parte della vigna viene riservata per le sue prove e le sue innovazioni che tendono sempre di più al ritorno alla natura.
Sicuramente non siamo davanti ad un contadino incolto o ad un imprenditore spietato. Siamo di fronte ad un uomo che ama la vita, ama la natura e ne ha una profonda riverenza e rispetto. Lui si reputa più al servizio di questa terra meravigliosa datagli dagli dei, che il suo proprietario.
Finalmente giungiamo in cantina. Una pulizia ed un ordine impeccabili.
E qui mi ritrovo davanti non più un produttore, non più un innovatore, ma un uomo; un uomo che ammette i suoi successi ma anche i suoi errori, dai quali umilmente cerca sempre di imparare e non ripetere. E’ da li si comprende appieno il suo desiderio, non di esaltare il suo ego, ma una terra bellissima.
I vini non potevano deluderci. Il Sassaia, il Pico, il So San, alla vista sono dei vini un po’ torbidi a motivo della mancanza di filtrazione, ma al palato è un’esplosione di sensi che riportano alla natura, alla terra. Freschezza, Sapidità, limpidezza che quasi mi sorprendono da un vino naturale. Ma come mi spiega Angiolino tutto sta nell’estrema pulizia, nell’attenzione ai tempi e ai particolari.
Ascoltandolo si perde facilmente la cognizione del tempo, così decido di perdermi ancora un minuto in questo paradiso naturale…..
Purtroppo è il momento di andare e Angiolino dopo avermi salutata con un abbraccio mi lascia con una frase sulla quale vorrei che tutti meditaste:
“DOBBIAMO IMPARARE A GUARDARE AD UNA TERRA CON SOPRA UNA VIGNA E NON AD UNA VIGNA CON SOTTO UNA TERRA”.
Il nostro vigneto, la nostra cantina
DOVE SIAMO
Dall’autostrada Milano- Venezia A4 prendere l’uscita di Montebello vicentino, seguire poi le indicazioni per Gambellara. Svoltare verso destra in direzione Montebello – Zermeghedo ed appena ricomincia la discesa svoltare a sinistra in Loc. Monte Sorio. Nella cima della collina svetta la casa e cantina bianca.
La cantina si trova in Località Monte Sorio, 8 a Montebello Vicentino (VI) e si trova nel crinale della collina, facilmente visibile dalla strada che collega Gambellara a Montebello Vicentino.
Le visite in cantine sono consentite solamente previa prenotazione e prevedono un contributo di 10€ a persona per una visita della durata di 1h + degustazione di 4 vini dell’azienda.Cantina: Località Monte Sorio, 8 – 36054 – Montebello Vicentino (VI)
Tel: (+39) 0444 444244
Email: biancaravini@virgilio.it
Serena