Presto una transumanza di maiali nelle vigne?
Possono dei maiali essere d’aiuto all’uomo nell’allevamento della vigna? Ebbene si!! In Francia (sempre un passo più avanti nella sperimentazione sui vigneti) in particolare a Cramant un villaggio grand gru della Champagne ci sono dei maiali che arano il vigneto. Un progetto pilota volto a limitare l’uso di erbicidi e trattori.
Sarchiatura (una lavorazione del terreno che consiste nel lavorare superficialmente la terra per 3-4 cm di profondità, in modo da sminuzzare il terreno ) aerazione del suolo, lotta contro la muffa e altri funghi devastanti: questi maiali “kunekune”, originaria della Nuova Zelanda, svolgono un lavoro “completo” e “di precisione”, assicura Olivier Zebic, consulente enologo ed enologo.
I suini limitano l’uso di prodotti fitosanitari
L’esperimento è iniziato nel 2022 a Bordeaux, con l’idea di sostituire le pecore per ripulire il terreno dalle erbe infestanti in quanto le pecore si limitano a falciare mentre i kunekune rivoltano “tutti i ciuffi d’erba e mangiano anchele radici cosa che “impedisce la ricrescita”. Un altra ragione per utilizzare i Kunekune è che sono erbivori e non sono interessati ai lombrichi. Sono anche con zampe corte e non riescono ad arrivare ai grappoli.
L’esperimento è stato condotto da gennaio nella tenuta di 22 ettari di Jean-Etienne Bonnaire, che gestisce la casa dello champagne con suo fratello.
Presto una transumanza di maiali nelle vigne?
Sicuramente rappresenteranno uno strumento in più nel limitare l’utilizzo di fitofarmaci. Per ora i kunekune sono impegnati su un appezzamento di Chardonnay, sorvegliato e protetto da un recinto elettrico, sotto l’occhio di due telecamere di sorveglianza.
Uno spettacolo “piuttosto sorprendente” sta divertendo Maxime Toubart, presidente dell’Unione Generale dei Vignaioli dello Champagne. Dopo le pecore o le galline, anch’esse utilizzate nei vigneti, ma facile preda dei predatori, “è sempre interessante sperimentare”, osserva. Ma “è replicabile su larga scala?”. Il signor Zebic sta già immaginando da parte sua una “transumanza dei maiali” nei vigneti. Di certo c’è che nella Champagne, il Comitato interprofessionale per il vino Champagne punta, entro il 2030, alla certificazione ambientale per il 100% degli operatori.