La temperatura del vino: già, a quanti gradi centigradi il vino andrebbe servito e bevuto? Beh, partiamo da un esempio parallelo di ampio spettro che ti aiuterà anzitutto a capire l’importanza della questione. Hai presente un cappotto di cachemere? Immaginatene uno disegnato apposta per te da Brunello Cucinelli con tutta la manualità e l’artigianalità di una boutique esclusiva. Soffice, morbido, caldo e profumato. Ecco, adesso immagina di essertelo portato dietro durante la vacanza alla scoperta della foresta Amazzonica. Quanto piacere ti darebbe indossarlo? Proveresti solo una sensazione sgradevole e dannosa. Il caldo umido e afoso come quello amazzonico lo renderebbe insopportabile.
Ecco: bere un vino a una temperatura errata è la stessa cosa, lo renderebbe sgradevole. Affrontiamo qui un argomento ostico. A che temperatura va bevuto il vino? La norma della nonna dice che i vini bianchi vanno bevuti freddi e i rossi a temperatura ambiente. In linea generale diciamo che è giusta. Partiamo dal presupposto che ognuno fa quello che gli pare. Mio nonno disattendeva sempre questa regola perché se il vino rosso non era freddo non lo beveva. Detto ciò, un vino bevuto alla temperatura sbagliata può darvi cattive sensazioni o non darvi quell’emozione che quello stesso vino potenzialmente può regalarvi. La temperatura è importante per la natura stessa dei vini. Il vino nasce e cresce grazie alle temperatura corrette. Se in cantina non c’è la temperatura adatta, non parte la fermentazione o il suo processo potrebbe alterarsi compromettendo il risultato finale. Nel bicchiere, invece, cioè a prodotto finito, il problema sta nella percezione sensoriale dei profumi e dei sapori. A una temperatura piuttosto che a un’altra il vino cambia nettamente. Un barolo o un barbaresco d’annata (per il quale magari avrete speso un po’), se bevuti a una temperatura sbagliata, possono farvi finire col credere, e lo farebbero a ragion veduta, d’aver investito il vostro budget per comprare una bottiglia deludente. La temperatura è una costante che segue il vino sin dalla nascita, come vi dicevo. Dalla raccolta all’affinamento in bottiglia.
Partiamo da alcune regole base:
- Temperatura del vino bassa significa che minore sarà la percezione dei profumi
- Temperatura del vino alta significa maggiore sarà la percezione dei profumi
- Bere un vino sotto gli 8° comporta non sentire alcun odore, quindi né difetti né pregi
- Bere un vino al di sopra dei 20° significa azzerare gli aromi e sentire solo l’odore dell’alcool
I vini rossi, che hanno molto tannino, se bevuti freddi risulteranno spigolosi, duri e astringenti e non si sentirebbero gli odori. Al contrario se bevuto troppo caldo avrete una sensazione alcolica insopportabile. Un vino bianco è in genere più acido, cioè più fresco (secondo la terminologia della degustazione), e meno astringente per l’assenza quasi totale dei tannini, ed è giusto servirlo a temperature più fredde per esaltare appunto l’acidità. I vini dolci, grazie alla loro fragranza, sono quelli che sopportano meglio le basse temperature (8 gradi) grazie al loro aroma intenso e fragrante.
Ci sono inoltre i vini con le bollicine. Ogni vino di questa categoria contiene anidride carbonica prodotta durante la fermentazione. Maggiore sarà l’anidride carbonica maggiore sarà la presenza di bollicine. L’anidride carbonica esalta l’acidità: più aumenta la temperatura più l’anidride carbonica darà fastidio in bocca. Ecco perché gli spumanti per essere piacevoli devono essere bevuto tra i 10° e i 12°, ricordandosi però di non scendere al di sotto degli 8° C . Qui di seguito una tabella riassuntiva:
1.spumante dolce aromatico, vino dolce: 8 gradi
2.spumante secco: 8-10 gradi
3.vini bianchi giovani: 10-12 gradi
4.vini bianchi maturi, barricati: 12-14 gradi
5.rossi giovani poco strutturati: 14-16 gradi
6.rossi di medio corpo e media struttura: 16-18 gradi
7.rossi corposi, tannici, strutturati: 18-20 gradi
Come fare? Le enoteche vendono un termometro, uno strumento utile per il sommelier, da inserire nel collo della bottiglia. Dopo un po’ di pratica ne farete a meno.