Tour Virtuale

Una degustazione Virtuale

Le foglie cambiano colore, il clima si fa rigido e le giornate si accorciano. Per gli amanti del caldo forse questa non è la parte dell’anno migliore, ma per gli amanti del vino l’autunno è uno dei periodi più belli e gioiosi dell’anno, in cui la terra cede i suoi frutti ed il profumo del mosto pervade le strade. Nello stesso periodo i produttori di tutto il mondo si riversano nelle terre tedesche per presentare le loro nuove produzioni enologiche nel pieno spirito festivo delle fiere vinicole.

Ma il 2020 tutto è diverso. Quest’anno tutto tace.

Covid-19 ha colpito pesantemente ogni settore e cancellato una moltitudine di eventi in tutto il mondo. Le degustazioni di vino si riducono, nel migliore dei casi, ad eventi solitari con una o due bottiglie.

Sono stato quindi estremamente incuriosito quando ho ricevuto per posta un annuncio pubblicitario che indicava che l’evento annuale di novembre “Wein Tour” di Monaco si sarebbe tenuto online. Nella sua forma virtuale, gli organizzatori hanno proposto più di 20 eventi enologici online, ciascuno incentrato su un diverso tipo di vino, tema o regione di produzione tedesca. Per ogni evento sono stati selezionati 4 vini diversi. I visitatori virtuali hanno potuto scegliere la busta di vino associata all’evento e ricevere a casa le 4 bottiglie di vino. La curiosità mi ha spinto a scegliere una delle offerte proposte e partecipare a questo evento online.

La scatola non conteneva solamente le 4 bottiglie menzionate ma anche alcune informazioni sull’evento e sui produttori di vino. Lavoro ben fatto devo ammettere.

Mai bevuto davanti ad un computer e devo dire che la cosa mi incuriosisce tantissimo quindi con qualche snack e le mie bottiglie pronte mi siedo davanti al computer in attesa dell’inizio della prima sessione in streaming.

Iniziamo con il Riesling tedesco. Toni Askitis insieme a Christoph Friedrich ci dilettano con una presentazione divertente che spazia dai vini che sono stati degustati, alcune esperienze personali e informazioni generali sui vini tedeschi e sulla vinificazione, il tutto con alcuni quiz per intrattenere e coinvolgere le circa 100 persone collegate in streaming. Tutto ha funzionato perfettamente, connessione perfetta e streaming senza interruzioni. Ma parliamo dei vini degustati.

Il primo vino è stato il Weingut Dr.Nägler: Rheingau, 2018 Riesling, vom Schiefer, Rüdesheimer, trocken. Il vino aveva note iniziali terrene seguite da note fruttate. Un vino aromatico con una fresca acidità.

Il secondo vino era un Weingut Schenk-Siebert, Pfalz: 2018 Riesling, Grünstadter, trocken, un vino pieno con note vegetali. Il vino aveva una spiccata acidità ma riempiva la bocca con le piacevoli note tipiche del riesling tedesco.

Poi è stata la volta del Weingut Mathern, Nahe: 2019 Riesling, Terroirwein, “vom Fels”, feinherb, un vino decisamente più dolce con note di fiori, albicocche e finocchi. Un bell’equilibrio tra acidità e dolcezza.

La degustazione si conclude con un Weingut Heise am Kranzberg, Rheinhessen: 2019 Riesling, Spätlese, Oelberg, feinherb.  Un vino dolce con note di frutti gialli. Un vino che può perfettamente essere invecchiato.

Secondo giorno, seconda degustazione con quattro Riesling della Mosella sempre sotto la grande guida di Toni Askitis e Christoph Friedrich.

Si inizia sempre con il vino più secco, il Weingut Albert Gessinger, Mosel: Riesling 2019, Spätlese, Zeltinger Sonnenuhr, ‚Rothlay ‘- 125 Jahre Alte Reben, Steillagenwein, trocken con note di albicocca. Al naso ha l’odore tipico del riesling, ma al palato ha una spiccata acidità ed una nota amarognola sul finale.

Il secondo vino era un Weingut Günter Gindorf, Mosel: Riesling 2019, Spätlese, Schweicher Annaberg, feinherb, più dolce del precedente, con note di ananas e albicocca. Un vino strutturato con poca acidità e che sarebbe perfetto con una schnitzel. I presentatori lo hanno indicato come tipico vino molse per la mineralità acquisita dall’argilla rossa del terreno.

Il terzo vino è stato il Weingut Dr. Leimbrock, Mosel: 2018 Riesling, Spätlese, Brauneberger Juffer-Sonnenuhr, halbtrocken che era ben bilanciato in dolcezza e aroma. Speziato e salato, più complesso dei precedenti vini con le sue note fini.

L’ultimo vino degustato è stato Weingut Boendgen, Mosel: 2018 Riesling, Zeller Schwarze Katz, feinherb, un Riesling a fermentazione naturale più dolce con note di mango e altri frutti esotici.

Terza serata degustativa altri 4 vini.

I relatori Anna-Maria Löffler e Manuel Andrack avrebbero dovuto offrirci un tour virtuale tra le colline vinicole di Baden, Franken, Mittelrhein e Nahe ma purtroppo quella sera la connessione di rete non è stata perfetta come per le altre sere.

Il primo vino è stato un Weingut Ernst, Baden: Weißburgunder 2019, Wittlinger Steingäßle, trocken con note di mela e la giusta acidità.

Il secondo bicchiere era un Weingut Hiller, Franken: 2018 Silvaner, Randersackerer Sonnenstuhl, trocken. Mi piacciono molto gli spätburgunder di questo produttore (l’annata 2016 è stata secondo me il miglior pinot nero al Wein Tour di Monaco nel 2018). Il silvaner aveva note agrumate ben bilanciate seguite da una complessità di frutti maturi, ma devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di più da questo vino bianco che è stato premiato con la medaglia d’oro alla Fränkische Weinprämierung.

Segue una degustazione di Weingut Philipps-Mühle, Mittelrhein: 2018 Riesling, STEILHANG, trocken che era più acido degli altri vini e aveva un classico gusto di riesling con un pizzico di dolcezza. Anche se il vino era indicato come secco in etichetta a mio parere era sull’orlo del semi-dolce.

Terminiamo la degustazione con un Weingut Gattung, Nahe: 2019 Riesling, 89/95, trocken con note erbacee e una notevole acidità. Una nota amarognola sul finale.

Arriviamo così all’ultima serata degustativa in cui assaggeremo dei Spätburgunder, il nome dell’uva pinot nero in Germania. Christoph Friedrich con Konstantin Brown ha fatto un ottimo lavoro intrattenendo nuovamente le persone con la loro degustazione di un’ora. L’uva è difficile da coltivare e richiede un clima freddo e secondo me solo pochi paesi possono produrre un vino decente da quest’uva. La Germania è sicuramente una di queste.

La prima degustazione è stata un bicchiere di Winzergenossenschaft Mayschoß-Altenahr, Ahr: 2018 Spätburgunder, “Gründerwein”, trocken. Il vino è prodotto da una cooperativa di produttori fondata nel 1868 da un piccolo gruppo di 18 persone che oggi vede all’attivo più di 450 soci. Il vino, invecchiato in botti grandi, aveva note di ciliegia e amarena molto marcate e il legno non ha disturbato il suo fruttato.

La degustazione numero due è stata una Weingut St. Remigius, Baden: 2017 Spätburgunder, Merdinger Bühl, trocken Bioland che aveva un sapore più simile al pinot nero, con il suo solito colore rosso chiaro e le note di ciliegia e mora e un pizzico di dolcezza.

Il terzo vino era il Weingut Neuspergerhof, Pfalz: 2017 Spätburgunder, Alte Reben Ortswein, trocken, di colore molto più scuro e intenso. Opulento e aromatico grazie all’utilizzo di vecchie botti. Un po’ troppo pieno nel gusto per essere un pinot nero ma un vino che a parer mio merita.

Terminiamo la degustazione con un Weingut Monika Bähr, Baden: 2016 Spätburgunder, Spätlese, Oberkircher Schloßberg, trocken, con un colore abbastanza chiaro e alcune sfumature marroni per il suo carattere ossidativo. La ciliegia è spuntata di nuovo, insieme ad alcuni frutti di bosco. Anche questo un vino molto rotondo per essere annoverato tra i classici e freschi Pinot Neri francesi, ma pur sempre un buon vino.

 

 

 

 

 

Per riassumere l’intero evento, questo tour virtuale è stata davvero un’ottima e ben pianificata alternativa alla Wine Messe in questi tempi difficili di distanziamento sociale. Reinventarsi e creare un modo tutto nuovo di fare un evento pur non facendolo fisicamente è stata una risposta veloce a questa chiusura globale. Ben fatto!!!

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