di alessandro lombardo –
Ho assistito con piacere al BIWA 2016 tenutosi a Milano il 19 settembre dove sono stati premiati i cinquanta migliori vini d’Italia. Il piacere si racchiude nell’avere incontrato nomi noti del mondo del vino come Livio Felluga, l’Agricola Uberti, Ca del Bosco, Biondi Santi e altri nomi blasonati. purtroppo nessun vino in degustazione. L’evento è per gli addetti ai lavori e si è racchiuso in un’interminabile sflilata di nomi con tanto di fotografia con Luca Gardini. Quando c’è di mezzo lui lo show è assicurato. Luca è esuberante e non riesce a trattenersi e a stare composto come gli altri suoi colleghi seduti al tavolo. Un continuo salire e scendere le scale, abbracci, baci, strette di mano. Suggerirei per il prossimo anno quanto meno all’esposizione da parte di luca dei primi tre vini classificati. Detto ciò sono stato e rimarrò sempre contrario alle classifiche. Non mi è mai stato chiaro cosa porta ad inserire un Brunello Biondi Santi al 20° posto mentre al 7° posto un bianco Kaplja 2012 di Podversic?. Non mi è stato mai chiaro come si fa ad accomunare dei vini diversi per natura come un Brunello di Siro Pacenti al 42° posto con un Verdicchio dei Castelli di Jesi inserito al 35° posto. E’ come fare una classifica di elettrodomestici: cosa è meglio una tv al plasma o una lavatrice? A mio avviso le classifiche vanno fatte tra gli stessi vini. La peggio l’ha avuta come al solito il povero Lambrusco che mai potrà ambire ai primi posti ed è stato relegato al 50° posto. Di seguito i primi tre della classifica Biwa:
- Casanova di Neri– Brunello di Montalcino Cerretalto 2015 – Toscana
- Cantine Marisa Cuomo – Costa d’Amalfi Furore – Bianco Fiorduva 2014 – Campania
- Tenuta San Guido – Bolgheri Sassicaia 2013 – Toscana